mercoledì 12 ottobre 2011

CARNAGE (R.Polanski, 2011)

Due coppie di coniugi, i Cowen e i Longstreet, si incontrano per discutere delle conseguenze di una lite avvenuta tra i rispettivi figli. Una volta stabiliti i ruoli di carnefice e vittima della vicenda, la discussione tende a riguardare sempre più da vicino i genitori, fino al punto di non ritorno.

E le colpe dei figli  smascherano i padri. Questo l'assunto tragico rovesciato che Polanski rinchiude in un appartamento newyorkese. Tratto dal testo teatrale "Le Dieu du Carnage" della pluripremiata Yasmina Reza, Carnage mette a fuoco e smaschera le debolezze e le frustrazioni di un gruppo di personaggi tipicamente borghesi, socialmente accettabili. Impeccabile la regia, inizialmente ordinata e calcolata al dettaglio, poi più libera in funzione degli equilibri che vengono meno tra i personaggi. 

Polanski costruisce fin da subito una struttura fine e solida che rispecchia (letteralmente) i personaggi che ingloba. L'appartamento dei Longstreet ospita la conversazione addobbato, confortevole, compiacente. Gli specchi ampliano e distorcono la percezione del luogo, l'apparente comodità è in realtà una gabbia che rimanda le immagini a sé, e viene quasi da pensare a L'Angelo Sterminatore di L.Bunuel nella crescente impossibilità di lasciare l'appartamento man mano che prende piede il gioco al massacro.

Ed è proprio di un gioco al massacro che si tratta. Il motivo del contendere diventa un pretesto, gli adulti rappresentanti la civiltà paroliera e benpensante, capace di reprimere gli istinti nella virtù e nella morale, altri non sono che schiavi delle proprie maschere. L'ebbrezza dionisiaca da una parte, la dialettica serrata e aggressiva dall'altra, scalpellano e scrostano i volti costruiti. L'appartamento si sporca e spoglia degli orpelli insieme ai suoi ospiti. Penelope (Jodie Foster), mamma perfetta con la mania del controllo, si scioglie nell'isteria e nella nevrosi di donna socialmente, affannosamente impegnata, che non sa gestire i problemi tra le mura domestiche. Michael (John C.Reilly) è il maritino sottomesso, spietato verso gli esseri che ritiene inutili (il criceto), sadico con i più deboli (la madre, la moglie). Nancy (Kate Winslet) è la più affabile fino a sfogare tutta la frustrazione di moglie ignorata di Alan (Christoph Waltz), che a sua volta sembra essere l'unico a mantenersi integro e lucido nel passare del tempo scandito dalla luce che entra dall'esterno.

Nel ritmo sempre più frenetico le coppie si sfaldano e ricuciono, le alleanze vengono meno, i momenti di pace sono fittizi. Ogni ordine prestabilito sembra impossibile, le parole correrebbero all'infinito, ma Polanski non mostra la deflagrazione, ed il finale lascia una sensazione di incertezza e incompiutezza. Soli 79' e tanto su cui riflettere nel dopo. Le immagini sui titoli di coda lasciano intendere che il mondo dei bambini, denunciato come incapace di generare giudizio critico, sia in realtà l'unico giusto perché alla colpa non dà seguito, non dà giudizio, appunto. L'evoluzione degli eventi è talmente veloce che sfugge alla logica preconfezionata e armata a baluardo delle proprie certezze, che gli adulti decidono. Spiazzante, e forse un pò troppo buonista.


RICETTA
Che c'avrà messo Penelope nella torta?!? Mele e pere, ovvio, e questo già lo sappiamo...
TORTA DI MELE E PERE 
350 g di farina di grano tenero 
200 g di burro 
200 g di zucchero 
2 uova 
200 g di latte 
600 g di mele 
300 g di pere 
scorza di limone grattugiata 
mezza bustina di lievito
Utilizzando un robot da cucina o con un cucchiaio di legno prima e con le mani poi, impastate con vigore in una ciotola la farina, le uova, 150 grammi di burro sciolto, 150 grammi di zucchero, il lievito, la scorza di limone grattugiata e il latte fino ad ottenere una pasta morbida di media consistenza.
Distendete la pasta in uno strato di 1.5cm sul fondo di una tortiera imburrata e infarinata o ricoperta di carta da forno.
Lavate e sbucciate le mele e le pere e, dopo averle private dei torsoli, tagliatele a spicchi e adagiatele sullo strato d’impasto nella teglia, quindi cospargetele con i residui 50 grammi di zucchero e con i rimanenti 50 grammi di burro tagliato a tocchetti.
Fate cuocere in forno già caldo a 200°C per 15 minuti, quindi abbassate la temperatura a 180°C e fate cuocere per altri 20 minuti o comunque fino a quando il burro e lo zucchero sopra la frutta non si fonderanno formando una leggera crosticina croccante.

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