venerdì 3 maggio 2013

Iron Man 3 (S. Black, 2013)

Abbiamo visto Iron Man e c'è piaciuto. Abbiamo visto Iron Man 2 e c'è piaciuto poco. Abbiamo visto Iron Man 3 e c'è piaciuto tanto.
Il dilemma, però, ha un altro nome. A piacerci è il film (sceneggiatura, montaggio, effetti speciali, musiche) oppure è Tony Stark? E dire Tony Stark o Robert Downey Junior è praticamente la stessa cosa, lo sanno bene anche quelli della pubblicità dell'Audi.



Il nuovo capitolo è totalmente Tony Stark. Il regista Shane Black ha ben pensato di assopire le manie di grandezza del miliardario lasciandone uno strascico simboleggiato dalle quasi cinquanta armature nuove che campeggiano tra il salotto ed il laboratorio, ma ha letteralmente consacrato la sceneggiatura all'approfondimento del lato umano di Tony. Destabilizzato dagli eventi che lo hanno visto combattere con gli Avengers, si trincera nel laboratorio insieme a decine di nuove armature che potrebbero proteggerlo da alieni e mostri vari caduti dal cielo, pur non trovando alcun rifugio dagli attacchi di panico sempre più frequenti e violenti. Tutt'altre le abitudini di Tony, dunque, ora che si tiene lontano dai riflettori. Ma il passato non ha ancora messo a posto tutti i conti, e presto si ripresenta alla porta.

Sin dai primi minuti l'impressione di poter assistere ad una storia "vecchia maniera" è vivida e subito confermata. Voce narrante alla c'era una volta, presentazione del luogo e dell'anno (Svizzera, 1999. Con tanto di musica degli Eiffel 65), fine del flash back e inizio del film. Più di due ore di azione, battute divertenti e scenari spettacolari. Il nemico è affascinante e non sembra avere nulla di soprannaturale (non dopo aver dovuto affrontare Loki ed i suoi mostri), il Mandarino (uno spettacolare Ben Kingsley) è tuttavia un leader spietato e desideroso di mettere il mondo ai suoi piedi. Un uomo con manie di grandezza tali da mettere più volte a freno l'ammaccatissimo Stark. Sì, perchè a nulla sono valsi i mesi precedenti l'uscita del film, zeppi di spoiler sul design della nuova armatura, poiché Iron Man è quasi sempre nudo. Ammaccato, fatto a pezzi, scarico, spaventato, moribondo, insonne non riesce a contare su se stesso né sull'armatura che non sembra volergli stare addosso. Così Shane Black si concentra sull'ingegno più che sulla forza di Tony Stark, l'umano tra i supereroi, tuttavia peccando di abbandono della verosimiglianza verso prove meccaniche ingenue che lo vedono gestire i problemi di malfunzionamento dell'armatura un po' alla MacGyver.

L'ingenuità è perdonabile, soprattutto perchè Robert Downey Jr è fin troppo sprecato nascosto da una maschera che nemmeno lascia intendere le migliaia di espressioni di cui è capace in pochi attimi, che ben venga vederlo giocare col Meccano
per tre quarti di film in abiti logori. Anche perché le attese di vedere un po' di azione sono riempite di momenti esaltanti che ben promettono ed esaudiscono.

L'unica nota dolente è il finale. E qui ci sta lo SPOILER che ho faticato ad evitare fino ad ora. Extremis è una cosa fichissima, Guy Pearce è un nemico potentissimo, di quelli che lasciano gli spettatori a contorcersi le mani per il povero Tony che non riesce proprio a calzarla quell'armatura per più di uno schiaffo o due. Un nemico duro a morire come una Fenice, imbattibile, e poi arriva Pepper (Gwyneth Paltrow) che con un calcio e quattro piroette lo annienta nello stesso modo in cui Iron Man lo aveva colpito cinque minuti prima. Non metto in dubbio che sia bellissimo vedere Pepper arrabbiata e fiammeggiante che salva il suo uomo, un momento di Girl Power adrenalinico, ma sarebbe stato bello dopo due ore e mezza riservare dieci minuti in più ad un epilogo combattivo più ampio e meglio motivato. Lei è pompata di extremis e si presume, a parità di invincibilità, l'unica in grado di annientare Aldrich Killian, soprattutto se ci mette forza dell'amore e blablabla. Ma se così doveva essere, sarebbe stato bello gustarsi il momento magari sacrificando la preghiera redentiva finale di Tony Stark completamente uscito di senno che distrugge le armature e si fa sostituire il cuore luminoso con uno vero senza schegge. No, a noi piace Tony che giggioneggia (questa l'ho rubata, lo ammetto) e che non gli frega di fare il tenerone semplicemente perchè avere un disco luminoso in mezzo al petto fa fico. FINE SPOILER.
Tuttavia il film nel suo insieme è lodevole. Sicuramente la miglior prova di Downey Jr nella saga, dopo The Avengers, ed un grande capitolo che ben lascia sperare per il futuro, qualunque esso sia.

RICETTA
Internet è un luogo (o non-luogo ....) magico. Qualcosa che ha cambiato le modalità di accesso all'informazione e che si può utilizzare davvero per risolvere ogni curiosità. Perchè dico questo? Be', perchè non potevo non motivare la mia ricerca se non avessi cercato quali sono i rimedi naturali, dunque i cibi, consigliati contro gli attacchi di panico. Lo so, fa ridere. Perciò, lungi da me ogni critica volta alla cucina macrobiotica et similia, annuncio di aver scelto una ricetta a base di albicocche, segnalate da www.cure-naturali.it  come frutti assai preziosi contro le astenie intellettuali. Essendo anche lo yogurt particolarmente consigliato per alimentare la mente proteggendola dal panico, ecco la

TORTA DI YOGURT E ALBICOCCHE
2 uova
40 g di burro morbido
20 g di nocciole
30 g di mandorle
50 g di yogurt intero
100 g di zucchero
100 g di farina
30 g di fecola
½ cucchiaino di lievito
inoltre
10/12 albicocche
granella di nocciole

In una ciotola montate il burro con metà zucchero fino a creare una crema. Senza smettere di frullare unite le uova, lo yogurt, lo zucchero rimasto e infine le farine con il lievito.
Completate unendo la frutta secca tritata. Versate la massa nello stampo imburrato e infarinato. Dopo aver lavato le albicocche, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e adagiatele allineate una accanto all’altra affondandole leggermente nell’impasto. Cospargete con granella di nocciole (o zucchero a granella) e delle mandorle a scaglie. Cuocete a 180 per 25/30 minuti.

La ricetta è di dolciagogo.blogspot.co.uk


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