giovedì 20 settembre 2012

THE ARTIST (M.Hazanavicius, 2011)

Hollywoodland, 1927. George Valentin (Jean Dujardin) è un famoso attore del cinema muto, protagonista di film seriali d'avventura. Un giorno, per caso, incontra Peppy Miller (Bérénice Bejo) che si fa subito notare dalla stampa ammiccando ai fotografi. Innamorata del grande divo, la ragazza farà di tutto per avvicinarsi a lui, ottenendo ruoli da comparsa prima e via via verso la notorietà con la diffusione del cinema parlato. Al contrario, la fama di Valentin è destinata a tramontare con la fine del muto ma l'attrazione tra i due resterà nonostante le loro strade siano destinate a non incontrarsi.

The Artist è il film che, insieme a Quasi Amici (O.Nakache, 2011), ha decretato il grande successo del cinema francese al botteghino dello scorso anno. Effettivamente si tratta di un'opera che non si limita ad omaggiare il cinema dell'epoca "pre-sonora", ma cede al gusto filologico della ricostruzione in ogni particolare. Dalle musiche all'interpretazione superlativa dei protagonisti (e non solo, perchè nel cast c'è anche un azzeccatissimo John Goodman e James Cromwell come affezionato maggiordomo) è assai riconoscibile il tributo di Hazanavicius ad un certo cinema di Murnau o Lang. Ma l'incubo sonoro degli oggetti che "parlano" a Valentin è quasi vicino al bergmaniano Il Posto delle Fragole, tormentato da allusioni freudianamente perturbanti.

George Valentin, difensore del film d'arte nella sola accezione di immagine in movimento senza la parola, difende strenuamente il proprio orgoglio di "artista", aggrappato ala personalel idea di cinema che lo porterà con sé nel baratro dell'oblio. L'immagine che più gli assomiglia potrebbe essere quella dell'immortale Norma Desmond narrata da Wilder ma, a differenza della diva con gli artigli, Valentin sorride e lo fa spesso. Impossibile credere ad un probabile epilogo tragico anche quando il "BANG" lo lascerebbe credere, il suo essere "artista" non tradirebbe mai il pubblico negandogli un sorriso dei più dolci.

Hazanavicius ambienta il suo film nella Hollywoodland degli ultimi anni '20, ma non dimentica il momento in cui la ricostruisce. Guardando agli anni magici del cinema, si volge languido a quei tempi, quando la parola minacciava gli artisti del muto e presagiva cambiamenti epocali, ebbene lui lo guarda da qui, dagli anni in cui si torna al 3D, al recupero dei vecchi fronzoli da baraccone per avvicinare acquirenti vogliosi, ora che alle nuove tecnologie è preclusa la magnificenza del grande schermo.
The Artist è un atto d'amore al cinema? Probabilmente, ma non nella misura di un'analisi metalinguistica. E' davvero un piccolo gioiellino di semplicità che rifiuta gli arzigogolii dello spettacolo più sfavillante, una storia levigata fino a rendersi sobria come un buon vecchio tailleur che all'occasione fa sempre bella figura.

RICETTA
Parlando di gusto per il classico e di film "antichi" mi sono messa a pensare ad una ricetta "vecchia", qualcosa di tradizionale da abbinare al film. Ma non riuscivo a trovare niente che facesse al caso mio, e chiedere un favore a Betty Draper di MadMen facendomi rivelare cosa farebbe da mangiare a Don quando è particolarmente malinconico, non mi è sembrato il caso. E poi, diciamocelo, non c'entrava granchè anche se a distanza gli eventi passati si collocano tutti in un medesimo tempo. Va be', sto vaneggiando. Insomma, dicevo che alla fine ho scritto "Vecchia Ricetta" su Google ed è venuta fuori una ricetta parmigiana che non sarà in tema Hollywoodland (perchè "land" fino al '49 stava sulla collina proprio con "Hollywood") ma è abbastanza vecchia e tradizionale.
LA VECCHIA (La Vécia)
Ingredienti 
Per il battuto: 
1 cipolla
50 gr. di lardo
1 spicchio d'aglio
1 piccolo gambo di sedano
prezzemolo
sale
pepe.

Inoltre: 
 600 gr. di patate 
1 peperone rosso
1 peperone giallo
3 o 4 pomodori
1 o 2 cipolle
300/400 gr. di carne avanzata (o di carne cruda macinata)
burro
olio
sale
Preparare il battuto di lardo tritando finemente tutti gli ingredienti.
Pulire e affettare, o tagliare a pezzi, tutte le altre verdure e farle rosolare col burro utilizzando un tegame largo e basso. Aggiungere man mano il battuto di lardo e in ultimo la carne tagliata a tocchetti o affettata. Portare a cottura le verdure, su fuoco moderato e a pentola coperta, aggiungendo, se necessario, pochissimo brodo. Una versione meno povera prevede che le patate, anzichè cotte con le altre verdure, vengano fritte nell'olio insieme ad un rametto di rosmarino e due spicchi d'aglio. Si scolano eliminando l'aglio e il rosmarino, si salano e si aggiungono al resto delle verdure prima di servire in tavola.

 

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