mercoledì 15 settembre 2010

VENEZIA 67. La solitudine dei numeri primi

La Solitudine dei Numeri Primi
Alice (Alba Rohrwacher) e Mattia (Luca Marinelli) vivono a Torino. Da adolescenti si conoscono. Si amano da adulti. Si separano. Ma a tracciare il percorso delle loro vite c'è un muro di solitudine e sofferenza, invalicabile.

I numeri primi sono quei numeri divisibili solo per se stessi e per uno. Alice e Mattia sono dei numeri primi. Si trovano, si avvicinano, ma non possono condividersi. Restano l'uno accanto all'altra ma senza fondersi.

Saverio Costanzo porta la storia narrata da Paolo Giordano sugli schermi. E lo fa trasgredendo ogni aspettativa, concentrando la propria attenzione sull'orrore della sofferenza. La fotografia e le musiche evocano scenari orrorifici sin dalla prima scena. Il verde ed il rosso dominano l'ambiente cupo della recita scolastica, quasi fosse Dario Argento a dirigerla. La violenza subita da Alice nelle docce ricorda il film Carrie, lo sguardo di Satana (B.De Palma, 1976). E progredendo nella storia, narrata per ellissi temporali, spaesante e controversa, sono i corpi degli attori a deturparsi. Lo sguardo sfiora le ossa troppo evidenti di Alice anoressica, si interroga sulla sua cicatrice, graffia la pelle di Mattia bambino e lo osserva con rammarico da adulto, grasso e trasandato.
Non c'è riscatto da una solitudine terrena costruita nel profondo dell'anima.

Alba Rohrwacher, ormai attrice affermata e talentuosa nel panorama italiano, e Luca Marinelli, alla sua prima esperienza cinematografica, si cimentano con una prova attoriale minata dalle aspettative dei lettori più devoti al bestseller omonimo. Recitazione minimale, corpi modellati ai limiti del possibile. Il risultato è convincente.




RICETTA
Sdrammatizziamo sul contenuto flagellante del film e concediamoci una pausa ludica che miri ad esaltare solo il potenziale horror della messa in scena. Fingiamo di apprestarci ai preparativi per la festa di halloween e prepariamo un piatto che evochi mostri, vampiri e pagliacci demoniaci (fantastico F. Timi nel cameo assegnatogli).


LE DITA DELLA STREGA
225 g di burro ammorbidito,
115 g di zucchero a velo,
1 uovo grande,
1 cucchiaino di estratto alla mandorla,
1 cucchiaino di estratto alla vaniglia,
1 cucchiaino di sale,
300 g di farina,
1 confezione di mandorle a lamelle,
1 tubetto di gel rosso da decorazione
marmellata alla fragola


In una ciotola sbattete con la frusta elettrica burro, zucchero, uova e l’estratto di mandorla e vaniglia. Aggiungete, setacciandoli, la farina e il sale: lavorate bene tutti gli ingredienti per amalgamarli. Coprite l’impasto e lasciate in frigorifero per 30 minuti. Preriscaldare il forno a 160° e foderate una teglia con carta forno. Prendete parte dell’impasto e arrotolate su un piano ben infarinato, formate dei salsicciotti e poi lavorateli con le mani per dare loro la forma di dita: appiattite la parte alta dove andranno applicate le mandorle. Continuate così fino ad esaurire l’impasto. Mettete tutte le dita sulla teglia e cuocete per 20-25 minuti a 160°: una volta pronte lasciate raffreddare per 3 minuti. Ora prendete un dito versate qualche goccia di colorante rosso sulla parte appiattita e attaccate una lamella di mandorle, premendo bene per formare l’unghia. Se il colorante dovesse colare non vi preoccupate, l’effetto sangue sarà ancora più verosimile. Alla base delle dita spalmate della marmellata di fragole tanto da dare l'effetto "dito mozzato".

Questa ed altre ricette di Halloween su http://www.latelanera.com/halloween

1 commento:

  1. Bonjour! Je ne parle pas italiano, seulemnt un peu de francais. Je suis mexicain, alors je parle espagnol. J'aime ce film, j'aime de l'Italie. Je voudrais le connaître un jour. Salut à tous du Mexique! Au revoir...

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