giovedì 27 maggio 2010

Una cena per Jeremy Irons


Il 14 Aprile scorso ero in trepidazione per la presenza di Jeremy Irons alla nuova edizione di "Viaggio nel cinema americano" a cura di Mario Sesti e Antonio Monda all'Auditorium Parco della Musica di Roma -per ulteriori chiarimenti rimando al post del 14 Aprile scorso.
Ahimè il dio vulcano si era scagliato contro l'attore reo di aver voluto osare contro la potenza del divino. Impossibilitato a partire, l'incontro era stato annullato. Evidentemente per l'invocazione di un qualche deus ex machina in palese ritardo, il 25 Maggio l'evento ha potuto finalmente avere luogo.

E' strano come ci si predisponga con l'animo di una scolaretta impacciata a simili occasioni. Sapevo che sarebbe stato insolito trovarmi di fronte l'attore e la mia immagine di Jeremy Irons allo stesso tempo.
La sala era piena. Le poche poltroncine rosse ancora libere venivano occupate in tutta fretta dai ritardatari mentre le luci cominciavano ad affievolirsi. Buio. Il palco illuminato al centro. Quattro posti liberi sotto i riflettori. Non riuscivo a contenere l'attesa. Entrano gli organizzatori, è questione di attimi, annunciano l'ospite ... eccolo lì. Jeremy Irons.

Elegante, sorride al pubblico, saluta e si accomoda tra i suoi intervistatori. Parla del mestiere dell'attore, non senza ironia. Ha una voce così calda. Brevi sequenze di suoi film vengono proiettate alle sue spalle ed ecco che la magia si ricrea. Vedo costruirsi il mio film con Jeremy Irons. Scrivo sui miei occhi quell'incontro così atteso e lui sorride ad ogni domanda. Un'armonia suadente si articola tra i suoi interventi e le scene che si alternano alle sue spalle.
In fondo il cinema è sempre un trucco. Il suo compito è quello di creare mondi che non esistono e di renderli verosimili
Lo dice a proposito del film Inseparabili (D.Cronenberg, 1988). Parla del suo incontro con "Bob" DeNiro sul set di the Mission (R.Joffè, 1986) e di quanto fosse lento a recitare DeNiro. Parla della loro amicizia nata solo dopo una litigata sul set perchè DeNiro voleva un attore più vecchio nel ruolo assegnato ad Irons. Parla dei suoi studi, dell'esperienza a teatro. Avrei tanto voluto chiedergli che differenza sentiva tra il recitare Shakespeare per il teatro ed il recitarlo per il cinema. Ma il momento delle domande era anche il momento in cui la magia del cinema si stava affievolendo. Le luci accese sulla sala mi ricordavano d'un tratto che non sarei riuscita ad osare tanto. Se mi fossi rivolta direttamente a lui mi sarei messa troppo allo scoperto. Ed è ancora presto per farlo. Un domani, se mai riuscirò a vincere questa strana paura, potrò alzare la mano e rivolgermi direttamente allo" schermo". Mettere alla prova la sua essenza.


Parlando della sua esperienza di doppiaggio de Il Re Leone (R.Allers, 1994) e della sua delusione nel vedere Scar, il personaggio disegnato in base alla sua fisionomia, Mr. Irons ha ricordato che nello stesso periodo i sondaggi gli attribuivano il primato di uomo a cui tutte le donne avrebbero voluto preparare un buon pasto.
Non dico che la cosa calzi a pennello per questo blog, ma quasi. La domanda è: Donne, cosa preparereste se invitaste a cena Jeremy Irons?
Ci vorrebbe qualcosa di raffinato, leggero, gustoso, ma sorprendente. Un pizzico di pepe qua e là per ritmare le papille gustative. Come...

COCKTAIL DI GAMBERI
CREPES AL SALMONE
COZZE ALL'ARANCIA E ZENZERO
INGREDIENTI
per il cocktail
400g di gamberetti freschi
1 lattuga
2 cucchiai di prezzemolo tritato
350g di salsa rosa

Sgusciate e lessate i gamberi in abbondante acqua bollente, leggermente salata, per 2-3 minuti. Lavate la lattuga, tagliatela a striscioline molto sottili e disponetela in coppe da portata. Appena si saranno raffreddati adagiatevi sopra i gamberi. Ed, infine, la salsa ed il prezzemolo. Se la salsa rosa che trovate in commercio non dovesse essere di vostro gradimento, è molto semplice farla a casa. Basta unire maionese e ketchup fino ad ottenere una colorazione rosa tenue. Aggiungete 2 cucchiai di succo di limone ed il gioco è fatto. Sul vostro cocktail starà molto bene anche qualche granello di pepe rosa.
per le crepes

farina, qb.
latte parzialmente scremato, qb
2 uova
200g di salmone affumicato
100g di pomodorini ciliegini
100ml di salsa béchamel
prezzemolo
noce moscata
burro
sale qb

Per la preparazione delle crepes, le dosi cui mi attengo di solito sono: per ogni uovo 2 tazzine da caffè di farina, e 2 tazzine di latte. Un pizzico di sale. Lavorate il composto con uno sbattitore elettrico fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Su una padella antiaderente non molto grande, leggermente imburrata, versate 3-4 cucchiai di impasto. Appena si staccherà dal fondo della padella, girare la crepe e cuocere dall'altro lato per pochi secondi. Procedete fino a che l'impasto non sarà finito. A parte, in una pentola, fate sciogliere una noce di burro alla quale aggiungerete i pomodorini ed il prezzemolo tritato, lasciandone un pò da parte. Appena si sarà ritirato il sughetto aggiungete il salmone, fatelo cuocere per pochi minuti. In un piatto da portata adagiate una ad una le crepes nelle quali metterete il sughetto al salmone, un cucchiaio di béchamel. Una volta chiuse decoratele con dell'altra salsa béchamel, noce moscata e prezzemolo tritato.
per le cozze
1kg di cozze
1 arancia
zenzero fresco
vino bianco
prezzemolo tritato

Ricavate delle striscioline dalla buccia d'arancia. Spremete il succo. In un tegame capiente ponete le cozze ben lavate e fatele aprire cuocendole con il vino ed il succo d'arancia. Private le cozze della metà del guscio cui non è attaccato il mollusco e tenetele al caldo in un piatto da portata. Nel sughetto aggiungete le strisce di scorza d'arancia, lo zenzero e il prezzemolo.
Fate restringere, adagiatelo sulle cozze e servite caldo.

Bene. Questa è la cena che preparerei se dovessi invitare Jeremy Irons. E il dolce? Bè, il dolce sta a voi deciderlo. Non posso consigliare un dolce mio per il vostro, personale, Jeremy Irons.


Per le ricette si ringrazia www.giallozafferano.it

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