mercoledì 4 febbraio 2015

JUPITER ASCENDING - IL DESTINO DELL'UNIVERSO ( Andy e Lana Wachowski)

Jupiter Jones (Mila Kunis) è figlia di immigrati russi. Orfana di padre sin dalla nascita, vive con il resto della famiglia e per mantenersi fa le pulizie a domicilio. La sua vita cambia quando scopre di essere oggetto delle mire degli Abrasax, i sovrani che governano l'universo. A tentare di salvarla arriva Caine (Channing Tatum), un mercenario solitario ingaggiato da uno dei sovrani, ignaro della vera identità di Jupiter e del perché vogliano ucciderla.


Il mondo dei Wachowski è un universo in divenire che accoglie e supera in forza visiva tutti i mondi conosciuti, uno spazio fluido e mutevole che prende forma nella memoria cinematografica di tutti, sfidando lo spettatore a riconoscere tutte le citazioni possibili. C'è lo spudoratissimo e dichiarato intrigo sentimentale a La Bella e la Bestia, una scena-cameo di Terry Gilliam palesemente ispirata al suo Brazil, ma anche la nave spaziale e gli attacchi di guerra (i martelli, per intenderci) del gioco Warhammer 40000. Sono passati tanti anni da Matrix e sarebbe fin troppo scontato paragonare l'ultima fatica dei Wachowski ancora una volta alla saga che li ha resi celebri, se non fosse che loro stessi sembrano divertirsi a rimescolare e riproporre più o meno sempre la stessa storia. Jupiter, che dà il nome al film, è la protagonista, e come Neo a suo tempo è una persona qualunque che scopre di essere predestinata a grandi cose, principalmente ad una grande cosa: salvare la terra. Accanto ad ogni eroe c'è sempre un fedele compagno, che in questo caso è particolarmente fedele, essendo un incrocio tra un uomo e un cane (un lupo, in verità, ma una delle battute migliori del film sta nel paragonarlo ad un cane). Attorno a questo anello narrativo torna la riflessione, non troppo profonda né di difficile interpretazione, sulle logiche del potere e il sacrificio di molti per il bene di pochi. 

La sceneggiatura è carente, sembra voler mettere le mani un po' ovunque per poi ridurre tutto a zero: resta una grande impalcatura visiva, un involucro psichedelico ma vuoto. Tuttavia, qualcos'altro c'è, e se non è da ricercarsi nel contenuto, arriva in quel che si sedimenta dopo la visione. Jupiter Ascending è da collocare nella scalata di un cinema che fa leva sulla più potente spettacolarizzazione del mezzo, in nome del senso dello stupore che fu per primo di Méliès, lo schermo ci attrae attraverso vortici e luci abbaglianti e allo stesso tempo ci illude che quel che abbiamo davanti è una visione nuova e sorprendente. Un trucco, certo, che ci tiene protesi in avanti mentre i personaggi riflettono sul passato creando una struttura circolare che non ha evoluzione: un telescopio apre e chiude il film, una reincarnazione rinnova una storia che si credeva conclusa, ma soprattutto nella circolarità degli eventi non esiste più il tempo, le forme sono liquide e dinamiche, spesso difficili da seguire, ed il senso si diluisce. Nella tensione per farne un cinema delle attrazioni, Jupiter Ascending diventa uno spettacolo acrobatico, un circo Barnum di mondi esperibili in digitale che dribbla il rischio di filosofeggiare un secondo Cloud Atlas e si prende amabilmente in giro, guardandosi le spalle e perdendo qualche pezzo per strada.

RICETTA
Questa volta, cercando una ricetta adatta al film, mi sono imbattuta in un sito che raccoglie ricette da tutto il mondo per l'Expo 2015. Ci vorrebbe un alcolico speziato o un dolce stravagante. Bene, immaginate allora di sprofondare al cinema in una comoda poltrona, con gli occhiali 3D e lo schermo che piano piano vi avvolge e finalmente cattura. Cosa vorreste addentare? Io l'ho trovato, ma attenti alle briciole!


250 millilitri di Birra, Guinness
250 grammi di Burro
75 grammi di Cacao amaro
400 grammi di Zucchero
142 grammi di Panna acida
2 Uova
1 Vaniglia, i semi di una bacca
275 grammi di Farina
2,5 cucchiai da tè di Bicarbonato di sodio
400 grammi di Formaggio spalmabile
125 grammi di Zucchero a velo
150 grammi di Panna

Tagliate il burro a pezzetti e mettetelo a scaldare a fuoco dolce con la Guinness e lo zucchero fino a che il tutto non si sarà amalgamato. Togliere dal fuoco e far raffreddare.
Nel frattempo sbattere le uova con la panna acida e aggiungere il cacao setacciato. Aggiungete poco alla volta il composto di burro e birra e mescolate con una frusta. Per ultimo aggiungete la farina setacciata con il bicarbonato.
Versate il composto in una teglia da 24 cm imburrata e mettere a cuocere in forno a 180 gradi per 45-60 minuti. Fate la prova stecchino: dopo i primi 45 minuti infilate nella torta uno stecchino, dovrà uscire pulito.
A cottura ultimata, sformate e fate raffreddare completamente. La torta è buonissima già così! Se invece volete glassarla, preparare il n: mescolate lo zucchero a velo con il formaggio cremoso, fino ad avere una crema liscia. Montate la panna e aggiungetela delicatamente alla crema di formaggio. Potete glassare la torta interamente o solo sulla parte superiore.

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