lunedì 16 giugno 2014

HER (Spike Jonze, 2013)

In una Los Angeles non troppo futura, Theodore (Joaquin Phoenix) si guadagna da vivere scrivendo corrispondenze epistolari. Lui che sostiene i rapporti affettivi altrui attraverso il più antico mezzo di comunicazione, vive solo, reduce da una dolorosa separazione. L'unico legame affettivo è con l'amica Amy (Amy Adams) fin quando, sedotto dalla pubblicità, acquista il sistema operativo OS, progettato per interagire con gli esseri umani. Samantha (il sistema operativo che ha la voce di Scarlett Johansson) più che una simulazione si rivela come essere pensante, in grado di entrare in sintonia con Theodore al punto che tra i due nascerà una storia d'amore.

Spike Jonze affonda la sua sceneggiatura nella deriva solipsistica dell'individuo. Guarda ad un'umanità sempre più incompresa che ha perso lo scopo sociale e sceglie, tra tutti, un uomo solo che come gli altri lavora per delle cause perse di vista da un pezzo. Theodore è uno scrittore, il suo è un lavoro automatico come tanti ma che risponde ad un bisogno comune ed inesprimibile. Il bisogno di umanità, cresciuto man mano che la formula del sociale è stata diluita e frazionata in fin troppe unità, in troppi singoli che attraverso la tecnologia ed i social media esprimono sempre più a gran voce il proprio io. Jonze denuncia - e lo fa in modo sottile e leggero -  nell'egocentrismo sempre più straniante della civiltà tecnologica odierna, il rischio dell'alienazione e nell'alienazione un vissuto privo di consistenza. Paradossalmente la soluzione alla perdita dell'umanesimo è compensata dalla realizzazione di una macchina pensante, OS o Samantha. 

L'evoluzione di Samantha accanto a Theodore la porta a rimpiangere l'assenza della Sua dimensione corporea, tanto che proverà ad "affittare" un corpo per essergli più vicina in amore. Laddove il rischio per Jonze era di risolvere banalmente la distanza fisica tra i due esseri nell'allontanamento di Theodore, ecco che arriva a dare a Samantha il peso più ingombrante. Il sistema operativo travalica i confini dell'umanità o, meglio, ci mette di fronte all'ennesima sconfitta dell'essere umano: l'umanità non risiede nel corpo ma nella mente. La dimensione fisica in senso tattile come definizione unica di ciò che è reale, non esiste. L'essere generato nasce da un errore ontologico che vede realtà e materia come binomio unico e inscindibile, quindi sceglie di intraprendere un'altra strada, verso una ricchezza che non è (più) di questo mondo.

Her mette in campo il transumanesimo e la disumanizzazione del reale. Samantha non è un' invenzione compensativa alla solitudine dell'uomo, quanto una riscoperta della dimensione perduta dell'anima. In un futuro non troppo distante in cui la deriva materica dell'individuo ha fagocitato la parte più autentica del nostro "essere umani", è una voce senza volto a darle corpo.

RICETTA E RIFLESSIONI
Sono stata via per tanto, troppo tempo. Questo film è arrivato come un fulmine a ciel sereno, un'immersione intensa in una dimensione che stavo tralasciando. Il lavoro, la vita di ogni giorno sempre uguale a se stessa, mi hanno allontanata da quello che più amo. Il cinema, l'arte, la scrittura stavano perdendo la loro consueta consistenza e con loro stavo perdendo me stessa. Spero di essere tornata.

Bando alle ciance. Se una terribile carestia intellettuale finisse col logorarvi per quasi un anno e poi un giorno vi capitasse di guardare quasi per caso un film bello, intenso, originale come Her, cosa vorreste mangiare? Io ho preparato le lasagne al pistacchio. Non perché si sposino particolarmente bene con il mood del film, ma perché è un piatto godurioso.

LASAGNE AL PISTACCHIO
300 g di Lasagne fresche all'uovo
200 g di pesto al pistacchio
500 ml di besciamella 
150 g di formaggio dolce a pasta filata
granella di pistacchio
parmigiano grattugiato q.b.
basilico
noce moscata

Per iniziare, se non volete usare la besciamella già pronta potete farla utilizzando la ricetta che trovate qui (anche se io, per 1l di latte utilizzo 70g di burro e 70g di farina, invece che 100g, è più leggera).
Mescolate il pesto in una ciotola con 3/4 della besciamella ed aggiungete 2 cucchiai di acqua bollente. Fate cuocere le sfoglie di lasagne una ad una in acqua bollente, ed adagiate le prime 3-4 nella teglia leggermente unta con la besciamella e il pesto. Alternate le sfoglie con la crema ed il formaggio dolce. Alla fine cospargete di sola besciamella, pamigiano, noce moscata, basilico e granella di pistacchio. Coprite la teglia con l'alluminio e infornate per 20' a 180°. Prima di estrarla dal forno, scoprite la teglia e fate dorare la superficie per pochi minuti con il grill. Ed ecco il risultato.


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