mercoledì 27 ottobre 2010

DONNIE DARKO (R.Kelly, 2001)

Donnie Darko (J. Gyllenhaal) è un adolescente con problemi psichici e vive a Middlesex, una cittadina statunitense. Una notte, sonnambulo, vede un coniglio gigante che gli predice la fine del mondo tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi. Si sveglierà in un campo da golf per poi scoprire che la sua camera da letto è stata completamente distrutta dal motore di un boeing precipitato dal cielo.

Prima ancora di uscire nelle sale italiane Donnie Darko era già un cult. Distribuito in concomitanza con l'attentato alle torri gemelle, passò quasi inosservato. Divenuto leggenda per il passaparola di chi l'aveva visto, arrivò nei festival cinematografici italiani tre anni dopo, nella versione director's cut. La versione ufficiale venne finalmente proiettata nel Novembre del 2004.

Subito inserito nella lista dei migliori 100 film di sempre, Donnie Darko funziona come teen movie, come film fantascientifico, come lucida narrazione storica degli ultimi anni '80.
I 28 giorni mancanti alla fine del mondo (una curiosità: il film pare sia stato girato davvero in 28 giorni) sono quelli che precedono l'elezione alla presidenza di Bush Senior contro Dukakis. Anni che per gli Stati Uniti hanno rappresentato la fine di un'epoca. E Richard Kelly racconta l'adolescenza in una cittadina provinciale, senza stimoli emotivi, bigotta e superficiale, attraverso gli occhi di un ragazzo incompreso e solo.
Donnie vive con la sua famiglia, piacevole e serena come quelle che si trovano nelle migliori sit com. Frequenta una terapista perchè affetto da qualche "turba emotiva" manifestatasi già da tempo, quando diede fuoco ad una casa. Il carattere introspettivo e la sua spiccata intelligenza lo rendono non solo un lucido esempio di criticismo storico-sociale, ma anche, e proprio in virtù di questo, una voce fuori da un coro monotono e remissivo.
In Donnie sta il male sedato di un'intera generazione che ha visto scivolarsi il futuro tra le mani. Ma anche la voglia di scoprire, di indagare sebbene le risposte non sempre sono facili da ottenere.

Ma si può parlare di questo film anche -e soprattutto- come di un'avventura fantascientifica in cui trova posto una potente componente horror che è tutto fuorchè citazionista (La casa di S.Raimi, Ritorno al Futuro di R.Zemeckis, non sono citazioni ma passioni dichiarate in inserti che non risultano invadenti né compiaciuti). La costruzione fantascientifica ha a che fare proprio con la Filosofia del Viaggio nel Tempo, con l'incontro tra universo primario e universo tangente, con i wormhole ecc... Alla luce di tutto questo, riguardando il film, si da tutto un altro peso alla sceneggiatura. Donnie Darko è davvero un supereroe, (come lo canzona Gretchen nel dirgli Che razza di nome è? Sembra quello di un supereroe) perchè suo è il compito di risolvere il paradosso temporale: il motore che viene dal futuro si scaglia sulla sua casa, ma se non sarà lui a dar motivo all'aereo di passare di là in quel preciso istante (bruciando la casa di Jim Cunningham e facendo la festa in casa che permetterà l'incontro con Frank), il mondo finirà, perchè nell'incontro tra i due universi uno collasserà nell'altro (per una spiegazione dettagliata visitate http://altreparole.blogspot.com/2004/12/donnie-darko-una-spiegazione.htm). Nelle diramazioni che la sceneggiatura intraprende c'è posto per una sofferta intuizione sul futuro, sulla sua possibile conoscibilità e conseguente cambiamento, con tutti i dubbi etici che ne derivano. Ed insieme a Donnie, nel suo universo provinciale ed omologato, non trovano posto né comprensione poche menti illuminate, la professoressa di letteratura Karen Pomeroy (Drew Barrymore) e il professor Kenneth Monnitoff (Noah Wyle), ostacolate dal buonismo facile particolarmente congeniale alle dottrine di Jim Cunningham (Patrick Swayze).

Infine, Donnie Darko è una storia d'amore. Anche se ripulita da tutto il resto, tolta la fantascienza, l'horror, la critica storica, resta una storia adolescenziale che funziona ugualmente. Inserita in un genere, certo, ma comunque diversa da tutte le altre per ricchezza e profondità del racconto emotivo. E che Donnie sorrida perchè sa che la complessità dell'universo può essere conosciuta, perchè chi muore non muore solo, o perchè ha salvato davvero il mondo, non importa. Quel che conta è che Donnie Darko è un film che non si esaurisce.
RICETTA
Per un cult movie ci vuole un cult food...

PIZZA 4 STAGIONI
250g di Farina 00
15g di lievito di birra

150ml di acqua tiepida

1 cucchiaio raso di sale
Polpa di pomodoro, 250 g
2-3 pomodori maturi
4 filetti di peperone rosso
Mozzarella di bufala, 250 g
Ricotta, 200g
Funghi coltivati, 200g
Gamberetti sgusciati, 100g
Prosciutto crudo (4 fette)
Succo di limone
Prezzemolo
Uno spicchio di aglio
Vongole veraci e cozze, 400g
Olive nere e basilico (per guarnire)
Olio di oliva
Stemperate il lievito in un terzo dell'acqua e lasciatelo riposare 15 minuti (potete aggiungere un pizzico di zucchero). In mezzo bicchiere di acqua tiepida sciogliete il sale. In una ciotola stemperate la farina, aggiungete il lievito e cominciate a lavorarla con un cucchiaio di legno. Poco a poco aggiungete l'acqua rimasta e il sale sciolto. Procedete impastando energicamente con le mani. Appena l'impasto è consistente continuate a lavorarlo su un piano infarinato usando tutta la mano. Dopo circa 10-15 minuti, sbattete la pasta per liberare il glutine, rimettetela in una zuppiera, coprite e lasciate lievitare per 2 ore.
Puliti i pomodori, fateli a listerelle, così come i filetti di peperone. Nettati i funghi, tagliateli a fettine. Saltateli 5' in padella con olio, aglio e prezzemolo: teneteli in caldo. Fate aprire le cozze in padella con le vongole, olio e un goccio di succo di limone. Tenete anch'esse in caldo. Spianate la pasta; spalmatela leggermente di pomodoro e distribuitevi il rivestimento a spicchi: sul primo uno strato di ricotta, sul secondo fette di mozzarella e listerelle di pomodoro, sul terzo strisce di peperone, sull'ultimo il restante pomodoro. Salate leggermente, introducete le pizze in forno a 220 'C e cuocetele 15. Estraetele, accomodate i funghi sui peperoni, frutti. di mare e gamberetti sui pomodori, prosciutto tagliuzzato su a ricotta. Rimettete in forno per 5': guarnite con olive e foglie di basilico.

Su http://www.pizza.it/ potete trovare altre idee e ricette.

5 commenti:

  1. Ciao, complimenti per il post e per il blog. Donnie Darko è un film davvero intenso e... viva la pizza.
    Grazie per il link alla spiegazione della trama.

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  2. E per la seconda volta mi ritrovo a commentare un'altra bellissima recensione (e stavolta andiamo pure d'accordo sulla ricetta;)
    Credo di amare questo film solo al pari di quanto odio me stesso per non esserlo andato a vedere al cinema quando era uscito... ma almeno ho rimediato consumando il dvd! A mio parere uno dei fattori migliori di questo film è proprio il fatto di far parte di più generi: fantascienza, filosofico, teen movie, romantico (e qui lascio uscire il mio lato sentimentale) credo che la scena del loro primo bacio e di quando fanno l'amore sulle note di "love will tear us apart" siano tra le più belle scene d'amore che abbia visto finora al cinema.
    Donnie è senza dubbio un supereroe, allontanato da molti ma con i suoi fan e ammiratori, apparentemente impacciato eppure coraggioso al momento opportuno per dire o fare la cosa giusta, che sia contro due teppistelli o contro jim cunningham. Donnie è un po' il riferimento per i ragazzi introversi che non sanno come usare il loro potenziale, e il coniglio diventa il mezzo per poterlo sfogare, anche se in maniera distruttiva. Ma in fondo lui vuole solo cambiare le cose... e ci riuscirà, cambierà il corso degli eventi e salverà il mondo e la ragazza che ama, come un supereroe con quella giusta dose di egoismo che lo rende più umano.
    Oltre a questo (e agli altri) grande personaggio il film vanta anche una colonna sonora eccezionale e un montaggio che a tratti sembra un videoclip ma aumenta quel senso di straniamento dal mondo che Donnie sembra avere e ci permette di identificarci ancora di più con lui.
    Wow, credo di aver esagerato con il mio commento quindi la pianto qui solo dopo averti rinnovato i miei sentitissimi complimenti per la scelta del film, la recensione e la simpatia (oltre che per l'abilità culinaria)
    Alla prossima!
    ciao
    JOJO

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  3. Credo che una delle cose più affascinanti del film sia la definizione di "supereroe" di Donnie Darko. Riflettendoci la visione sul film cambia totalmente prospettiva così come cambia se si riflette sulla dimensione musicale (grazie JoJo, ho impunemente omesso questo aspetto nella mia recensione :-)). Il punto è che i nostri sguardi abituati a guardare supereroi della marvel gettarsi nel vuoto, continuando a pretendere sempre di più da chi i supereroi li pensa e li crea, sono arrivati a soddisfare questo desiderio immedesimandosi in eroi sempre più vicini alla loro "normalità". "Donnie Darko" non realizza un bisogno di spettacolarità, quanto un bisogno di realtà nella spettacolarità. E' per questo che tutti i livelli di significato del film non collidono; la fantascienza, l'amore, l'attualità, possono stare insieme e darci tanto piacere proprio perchè soddisfano la sempiterna richiesta di essere condotti nel film. Rispondono allo stesso tempo al bisogno di verosimiglianza e al desiderio di meraviglia. E dico, ancora una volta, assolutamente FANTASTICO (termine poco professionale, lungi da me il prendermi troppo sul serio).
    Ciao Ciao
    Teresa

    P.S. Buon appetito!

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  4. "Donnie Darko" è un film interessante. Lo trovo, al di là dei passaparola e della voga di celebrità che l'hanno accompagnato prima, durante e dopo,un tentativo coraggioso.
    Il regista ha cercato di lavorare in termini di originalità, soprattutto nel definire un contrasto tra modi di sentire. In ciò si sente un tentativo di elaborare qualcosa di nuovo, come anche nel discorso sul tempo. Anche se nel film, qua e là, si sente un po' un'aria postmoderna che a volte lascia le cose "a vuoto"...C'è un po' il rischio di parlare "sotto vuoto spinto", da cui forse il film non è del tutto esente, ma al tempo stesso ciò che riesce è il progetto di costruire un mondo, delle tonalità, un'atmosfera. Rimane comunque il senso di un'esperienza che è possibile percorrere e questo, per gli standard recenti, non è poco.

    Gabriele Biotti

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  5. E' un film che spinge a porsi degli interrogativi. A me ha sorpreso come il bisogno di saperne di più, accertandosi delle basi scientifiche che muovono gli sviluppi fantascientifici del film, abbia coinvolto la maggioranza del pubblico. Lo ritengo eccezionale perchè smuove dalla passività lo spettatore, stimola la curiosità e il confronto dialettico. Già prima che uscisse nelle nostre sale si potevano leggere su siti come imdb.com spiegazioni e testi di questo genere. Magari non sarà "cinematograficamente" (inteso in senso esclusivamente artistico) corretto che il regista spieghi addirittura chi è l'uomo grasso con la tuta arancione che guarda Donnie e Gretchen, ma sicuramente "Donnie Darko" ha rappresentato e rappresenta uno stimolo alla critica come raramente se ne vedono. La promessa che 'ragionare sul cinema' è stuzzicante e, soprattutto, accessibile a tutti.

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