martedì 24 agosto 2010

LA NOSTRA VITA (D.Luchetti, 2010)


Claudio (Elio Germano) vive con la moglie Elena (Isabella Ragonese) e i due figli, in attesa del terzo. Alla nascita del piccolo Vasco, Elena muore. Per affogare il dolore e dimenticare una colpa, Claudio tenta la fortuna gettandosi in operazioni illegali. Vuole a tutti i costi che i figli abbiano almeno una vita agiata, ma i conti non tarderanno ad arrivare.

La Nostra Vita (D. Luchetti, 2010) ha fatto parlare a lungo di sé, se non altro grazie alle polemiche suscitate da Elio Germano al Festival di Cannes 2010.
Probabilmente se l'attore non avesse vinto il meritato premio, e il film non fosse stato l'unico italiano in gara al prestigioso festival, l'evento cinematografico sarebbe passato in sordina come tanti.

Luchetti dipinge la periferia arredata ikea del bel paese. In sottofondo ci sono le speranze ed i sogni comuni a tante famiglie, la vacanza in Sardegna, la spesa al centro commerciale, la vita racchiusa in una canzone di Vasco Rossi. A dominare è il passo sempre più lungo dell'abuso edilizio, i compromessi ed i lavoratori in nero.
Unico valore genuino nel panorama di desolazione è quello incarnato dalla famiglia. Forse data troppo per scontato, dipinta dall'ingenuo ottimismo "all'italiana", ma sufficientemente efficace. Così qualsiasi ferita viene cucita e curata da familiari e amici.
L'avvento improvviso della tragedia diventa una nervosa camera a mano che importuna ed analizza il volto di Claudio. Distante e contratto, Germano merita il premio assegnatogli. Tuttavia le pecche della sceneggiatura disturbano l'attenzione per l'attore. Frasi poco riuscite rendono , a volte, meno credibile un film votato al realismo. La misura fa da padrona nei ritmi e nelle atmosfere. Ma la scena della cerimonia funebre irrompe con eccessivo impeto e resta un caso isolato di esternazione del dolore.
Sembra che Luchetti sia combattuto tra la ricerca della medietas e la voglia di dire di più, di infarcire di volti ed aneddoti una storia fin troppo essenziale ed autentica. E lo fa abbondando nella denuncia allo sfruttamento dei lavoratori stranieri, e dipingendo "cattivi" forse troppo caricaturali, come lo Zingaretti spacciatore puttaniere sulla sedia a rotelle.

Forse la mossa sbagliata sta proprio nel voler denunciare a tutti i costi. Retaggio del cinema italiano, segno da cui non riusciamo a liberarci è l'imposta necessità di descrivere l'Italia, rinunciando ad inventarla. Luchetti si iscrive nel filone fictional che, tuttavia, documenta l'attualità in modo critico e disilluso. Aspettiamo con ansia un film italiano che ci faccia dimenticare la nostalgia e la tristezza, almeno per un pò.

So che sto per compiere un'eresia con la ricetta che assocerò a questo film. Risparmierò a tutti di elencare le contorte elucubrazioni in cui si è persa la mia mente prima di arrivare al risultato agognato. Mi limito a dire che, tra le scene più vive nella mia memoria, di questo film, c'è proprio quella al centro commerciale. E quella in cui la coppia sceglie i mobili dal catalogo ikea. Molti di noi (non necessariamente abitanti di Roma), famiglie, studenti, giovani lavoratori, pensionati, hanno vissuto almeno una giornata intera tra gli scaffali dell'ikea. Matita e lista alla mano, lo stomaco langue e lì, proprio lì, in un angolo sufficientemente luminoso, brillano gli attraenti prodotti culinari ikea.
Pensando a quei momenti mi sono lanciata in un'accurata ricerca su internet (l'accuratezza è una lusinga. Ho solo scritto "polpette ikea ricetta" su google) e, neanche a farlo apposta, un'altra persona, con un blog culinario, ha condiviso il mio stesso entusiasmo per il cibo ikea e, soprattutto, per averne trovato la ricetta. La riporto di seguito con il link. Buon divertimento.
http://ilpranzodibabette.blogspot.com/2007/02/cucina-svedese-le-polpette-dellikea.html

Köttbullar
ingredienti
Carne trita di manzo 250 g
Carne trita di maiale 250 g
Latte 250 ml
Pan grattato 250 g
Uovo 1
Cipolla 1
Sale
Pepe, cannella, noce moscata un cucchiaino ciascuno
Burro

Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in poco burro, senza che si scurisca. Immergete il pane nel latte. Mescolate la carne con l’uovo, la cipolla, il pane imbevuto di latte, il sale e le spezie. Se la miscela fosse troppo densa unite altro latte. Lasciate riposare l’impasto al fresco per 20 minuti, poi cominciate a fare le polpettine. Potete farle con l’ausilio di due cucchiaini oppure con le mani. Ne verrano circa 65.
Ponete abbondante burro in una pentola e fatelo cuocere bene, appena ha preso colore ponetevi le polpettine e lasciategli prendere colore da ogni lato. Scuotete spesso la pentola tenendo saldamente con due mani il manico. Servite con patate bollite, o con purè e i lingoberries, beati voi se li trovate.

Salsa all’aneto
ingredienti
Zucchero 2 cucchiai
Aceto bianco 1 cucchiaio
Aneto 20 g
Senape all’ancienne 4 cucchiai
Olio di semi 6 – 8 cucchiai

Mescolate aceto e zucchero. Lasciate intiepidire e unitelo alla senape. Aggiungete l’olio e quando avrete una crema bella liscia l’aneto tritato.

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