giovedì 5 maggio 2011

THE KILLER INSIDE ME (M. Winterbottom, 2010)

Lou Ford (Casey Affleck) è uno sceriffo. E' amato e rispettato dalla comunità di Central City e non si risparmia nel fare favori a chiunque. Quando il magnate Chester Conway lo incarica di sfrattare la prostituta Joyce Lakeland (Jessica Alba), per lo sceriffo le cose cambiano. Fidanzato e promesso sposo della dolce Amy (Kate Hudson) alla luce del sole, amante sadico di una prostituta in segreto, Lou sarà diviso tra un ruolo sociale rassicurante, ed il killer che è in lui.

Lou uccide. Uccide chi ama. E non è in grado di spiegare a parole perchè fa ciò che fa, ma se ci pensa sa che è giusto così. 
In una cittadina come Central City (luogo pretenzioso finanche nel nome) tutti sembrano sapere chi sei. Basta essere ben educato, dire "nossignora" o "sissignora" all'occorrenza. Chi non esaudisce le aspettative, è spacciato. Lou ne è pienamente consapevole, è uno sceriffo che non ha mai fatto nulla di male, così dice il suo capo. Ma "la luce più chiara è sempre poco prima del buio", e questo Lou non lo sa.

Quando il magnate della cittadina lo manda da Joyce, la prostituta di cui si è invaghito il figlio, l'integerrimo sceriffo cede. La casa di Joyce è fuori dagli occhi perbenisti di Central City, un luogo in cui all'apparenza non è concesso trionfare, un antro di libertà. L'incontro violento con la donna sembra l'input decisivo a risvegliare gli istinti rimossi di Lou che si libera in un amore sadico che può culminare solo con la morte.
Non ci sono spiegazioni da cercare alla violenza reiterata. Né il conformismo ipocrita di un'America patinata di inizio anni '50 sembra essere una scusante. Le personalità delineate sono freudianamente giustificate quel tanto che basta a dare un contentino motivazionale alle domande principali. Lou ha un'infanzia perversa alle spalle. Le donne sono poco più che oggetini da comodino (per non dire "da letto").

Un piccolo universo pulp, qua e là punteggiato di trovate umoristiche, ed un leit motiv leggero nella romanza una furtiva lagrima. Un film che lascia atterriti e sgomenti. Confusi. Da rivedere una seconda volta per essere apprezzato.
Cameo del bentornato Bill Pullman.



RICETTA
Violenza? Morti ammazzati? Ipocrisia? Urge un pò di dolcezza fatta in casa...
TORTA DI MELE E CANNELLA
300g di Farina
150g di Zucchero
100g di Strutto
500g di Mele
1 bustina di Lievito
3 Uova
cannella
In una terrina lavorate i tuorli con lo zucchero per qualche minuto, ottenendo un composto soffice e "spugnoso". Aggiungete gradatamente la farina e il lievito setacciati, continuando a lavorare energicamente con lo sbattitore. Alternate alla farina piccole quantità di strutto, così da farlo amalgamare gradatamente all'impasto. Spolverate il tutto con un cucchiaio di cannella ed unite gli albumi precedentemente montati a neve. Mescolate dal basso verso l'alto con un cucchiaio di legno per non farli smontare. Versate il tutto in una teglia imburrata ed infarinata e, prima di infornare a 180°, disponete le mele a spicchi su tutta la superficie. Infornate nel ripiano basso del forno preriscaldato. Una volta cotta (dopo circa 40-45 minuti) lasciate raffreddare la torta. Potete servire anche tiepida, magari aggiungendo una spolverata di zucchero a velo, di cannella, o della crema pasticcera.

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