sabato 7 maggio 2011

Mi immagino in una scena di Nuovo Cinema Paradiso, comoda nella mia poltrona sotto lo schermo bianco. La coppietta di fronte in vena di effusioni c'è in ogni cinema. No, non è un film nostalgico di quel genere, stando all'uomo sulla poltroncina accanto. Parla al cellulare guardingo, rassicurando la moglie di essere in un anonimo, banalissimo cinema. In un attimo, all'ansia da trasgressore eccitata sul suo volto si sostituisce una consolidata affezione di routine. Se fossimo in Giappone probabilmente ci sarebbe anche qualcuno vestito da Thor in sala.

Tipi storici li chiamerei, questi personaggi accanto a me. Storici perchè cinematografici. E senza troppe obiezioni e dubbi sul cinema del reale o la realtà del cinema, dico che tra lo schermo ed il maniaco di fumetti al mio fianco e la mia profusione di gioia colorata alla Amélie Poulain, non c'è troppo distacco.

Ma, un momento! Sono qui per vedere Thor, non per meditare sui miei compagni di equipaggio! Avrei potuto vederlo in streaming e ragionare ugualmente sui pigri consumatori dello spettacolo domestico che, anzichè aggrapparsi in un impeto di pathos alla poltrona del vicino, hanno già pronta la pagina dei commenti di facebook per scrivere " 'sto film è una figata! ".

Ma oggi avevo bisogno del caro vecchio cinema. Delle sormontanti locandine in quel paese dei balocchi che è il multisala. Dell'odore di pop corn e dell'omino delle bibite, svogliatamente americanizzato mentre ti propone un hot dog. Mi sento romantica...
Avevo bisogno del 3D, per sentirmi come lo spettatore antico che vedeva un missile di cartapesta infilarsi nell'occhio della luna. Voglio vivere la spettacolarità del cinema prima che le sale gremite cedano il posto al futuro pieno di promesse che incombe. Sono l'adrenalina di Tizio, signor Durden! Il film comincia...

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