sabato 7 maggio 2011

THOR (K.Branagh, 2011)

Avreste mai pensato che Kenneth Branagh potesse dirigere un film ispirato ad un fumetto Marvel? Bene, lo ha fatto. E per di più in 3D. Ed il risultato non è niente male.

Thor (Chris Hemsworth), figlio di Odino, viene esiliato sulla terra per aver disobbedito al padre. Precipitato in New Mexico come un asteroide, viene accolto in modo insolito dalla bella ricercatrice scienziata Jane (Natalie Portman). Spogliato dei suoi poteri dovrà dimostrare ai terrestri di essere il figlio di un dio e trovare il modo di tornare in patria, mettendo da parte l'arroganza e la prepotenza che ne hanno causato l'esilio. Intanto nel regno di Asgard, il fratello Loki trama alle sue spalle.

Incipit di notevole impatto, con tanto di wormhole che sembra un tornado, e corsa frenetica incontro all'insolito fenomeno atmosferico. Poi, la digressione fiabesca sul perchè dell'evento. Odino ha le fattezze di Anthony Hopkins e pacatamente illustra ai suoi figli la storia del regno di Asgard, come un buon vecchio sovrano fa. L'impronta di Branagh è subito evidente nell'atmosfera cortigiana. Le pacche sulle spalle da allegri guasconi, le gesta arroganti di un principe ingenuo, un fratello diabolico che bisbiglia e guarda con invidia, sono ingredienti shakespeariani per eccellenza.

Ma la bravura del regista entra in circolo nel momento stesso in cui si affaccia il timore che l'eleganza formale possa avere la meglio sulla rude violenza di un fumetto che si difende a colpi di martello. E Thor viene scaraventato fuori dalle vedute estatiche di Asgard, sul suolo polveroso e desolante del New Mexico. "Troppo fico per essere un barbone svitato", sulla terra non è che un omone con appetito e forza smisurati, divertente come un Jean Reno ne I Visitatori (J.M. Poiré,1993). E la storia fila liscia come l'olio, piacevole e misurata. Ci si affeziona al biondo guerriero, pur non spiegandosi come sia potuto scoccare l'amore con Jane dopo soli due o tre giorni. Ma all'amor cortese non ci son dubbi che reggano. Aspettiamo il seguito...

Guardatelo in 3D.



RICETTA
Quale soddisfazione più grande che parlare di cibo per un film che ha per protagonisti uomini rudi e banchetti regali?!? Donne che guardate i vostri uomini pensando ai muscoli di Chris Hemsworth, concedetevi un piccolo indugio sognante dopo il film e portatelo sui fornelli. Fantasticare in cucina è un indugio irrinunciabile. Se, poi, l'uomo che divora ingordamente le vostre creazioni non vi fa il baciamano come il buon Thor, allora invece di cucinare uscite a spendere tutti i suoi soldi...ma questo è un altro film. Bando alle ciance, oggi si prepara
COSCIOTTO DI MAIALE ALLA BIRRA 
700g di cosciotto di maiale 
50g di pancetta 
1/2 litro di birra 
300g di cipolle 
30g di burro 
2 cucchiai d'olio d'oliva 
una spruzzata di salsa Worcestershire 
una spruzzata di gin 
2 rametti di rosmarino 
sale  
pepe 



Legate la carne, insaporitela con il rosmarino, fatela rosolare in una casseruola con la pancetta e l'olio d'oliva. Quando la carne sarà ben rosolata, cospargetela con la cipolla tritata finemente, salatela, pepatela ed irroratela con la birra. Lasciate cuocere a fuoco moderato per circa 1 ora, rigirando ogni tanto la carne e aromatizzando con una generosa spruzzata di salsa Worcestershire.Quando la carne sarà cotta, sgocciolatela, slegatela, eliminate il rosmarino, lasciatela intiepidire, poi tagliatela a fette non troppo sottili e disponetela in un vassoio da forno.Frullate il sugo, filtratelo e rimettetelo sul fuoco, aggiungetevi il burro, una spruzzata di gin e lasciate sobbollire per qualche minuto. Versate il sughetto ristretto sulle fette di carne e rimettetele in forno già caldo a 200° per circa 10 minuti. Servite subito.

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