David Marks (Ryan Gosling) è il primogenito di un ricco impresario edile di New York. L'incontro con Katie (Kirsten Dunst), una ragazza di umili origini, rappresenta per poco la via di fuga dagli affari in cui suo padre vorrebbe coinvolgerlo. Insieme aprono un negozio di cibi naturali (All Good Things) cui rinunceranno per le pressioni del magnate. Trasferitisi nuovamente in città per condurre una vita più agiata all'ombra del capofamiglia, saranno assediati dagli spettri del passato di David, ora inspiegabilmente introverso e violento.
Ispirato alla storia vera di Robert Durst il film indaga la sparizione di Katie, storia che nel 1982 sconvolse l'America. Le indagini riprese nel 2000 sulla base di nuovi indizi videro l'assoluzione dell'imputato Durst, nel film interpretato dall'eclettico Ryan Gosling. Andrew Jarecki, già autore di pregevoli lavori documentari, tenta la strada del thriller partendo da fatti realmente accaduti ma tuttora giuridicamente irrisolti, tuttavia il suo lavoro mira a colmare le lacune lasciate dalle indagini ipotizzando un probabile sviluppo della vicenda.
Al suo primo lungometraggio approda ad un risultato acerbo ma convincente. La prima parte, pervasa da una sensazione di catastrofe imminente, veicolata dalle interpretazione di un'intensa Kirsten Dunst ed un quanto mai distante e gelido Ryan Gosling, mantiene vivo l'interesse. Peccato che a fare da contrasto ci sia una seconda parte, ambientata nel Duemila che, se in un primo momento serviva a fare da didascalia alla narrazione, si impone con tonalità spesso farsesche. David da latitante indossa abiti femminili e d'improvviso sembra non esserci alcun senso dietro l'impulsivo evolversi della storia. Assassinii e decisioni prese con troppa facilità si impongono e distanziano dalla grazia che aveva caratterizzato il racconto iniziale.
La scomparsa di Katie dalla storia e dalle immagini potrebbe essere una delle cause del cambiamento. Kirsten Dunst, che ai tempi di questo lavoro non si era ancora cimentata con il peso esistenziale di Melancholia, riesce a focalizzare su di sé tutta l'attenzione, sebbene il suo compagno non sia da meno. Ryan Gosling dietro il volto silenzioso è intenso come solo lui sa essere (qui ancora lontano dal successo di Drive) ma quasi scompare accanto a Kirsten. Dopo di lei le immagini perdono spessore e la trama degenera esponendosi fin troppo alle forzature didascaliche. Nel complesso si tratta di un'opera che lascia ben sperare sul futuro da regista di Andrew Jarecki lontano dal documentario ma con quella vena di fine narratore degli aspetti più "normali" delle realtà più inquietanti che trapela dal film.
RICETTA
Non so che motivazione dare alla scelta di questa ricetta. Diciamo che per perdonare la mia latitanza vi offro in pegno una ricetta semplicissima, la cui preparazione scenica -rubata a Benedetta Parodi- è talmente facile e divertente, ma soprattutto d'effetto, che ci metto pure le foto! Più di questo non so che altro fare ...
SOPPRESSATA DI POLIPO
Un polipo grande
Sale
olio
limone
pepe
prezzemolo
Come specificato si tratta di una ricetta semplicissima che si avvale di strumenti particolari. Innanzitutto fate bollire il polipo in acqua salata per il tempo necessario. Io consiglierei un polipo decongelato perché più tenero. Intanto prendete una bottiglia di plastica da 2l e tagliatela a metà. Appena il polipo sarà cotto scolatelo assicurandovi che resti asciutto e ponetelo nella mezza bottiglia facendolo aderire bene ai bordi, fate attenzione a lasciare meno spazi vuoti possibile. Metteteci un peso sopra (una bottiglia piena o un batticarne, qualunque peso troviate in casa andrà bene, purché riesca a tenere pressato il polipo) e lasciate riposare per mezza giornata. Mezz'ora prima di servire mettetelo in congelatore, poi estraetelo, tagliate a fettine sottili e condite con una citronette fatta di olio, limone, pepe e prezzemolo tritato. Un capolavoro!
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