mercoledì 28 settembre 2011

SNATCH - LO STRAPPO (G. Ritchie, 2000)

Il Turco (Jason Statham) e Tommy (Stephen Graham) stanno organizzando un incontro truccato, ma Mickey (Brad Pitt) manda all'aria i loro piani. Intanto Franky (Benicio Del Toro) deve consegnare un diamante enorme ad Avi (Dennis Farina), ma si ferma a Londra e viene intercettato da Boris (Rade Serbedzija) che conosce la sua passione per le scommesse. Sol (Lennie James) e Vinny (Robbie Gee) vorrebbero mettere le mani sulla valigetta di Franky, e chiedono aiuto ad un amico grasso ed impacciato...

Cousin Avi, Sol, Vinny , Mickey, Franky Four Fingers, Turkish, Gorgeous George, Tommy, Bullet-Tooth Tony, Boris the Blade, Doug the Head, Brick Top ... I nomi dei personaggi si susseguono in un montaggio serrato, impossibile seguirli, impossibile ricordare i loro nomi, impossibile mantenere la calma. Un groviglio di trame, dialoghi serrati. Ricostruirne la trama sarebbe dispendioso, ed anche un pò fuorviante. Snatch è un gioco in cui  Guy Ritchie lavora all'effetto ridicolo che un piano criminale può avere suo malgrado, in cui gli eventi sono più importanti di personaggi estremamente colorati e macchiettistici. Procede per scatole cinesi la gara a chi riesce a "fregare" chi. Tra pulp e commedia si alternano volti in cui compare davvero ogni possibile attore si possa immaginare in quel ruolo.

E c'è il Turco che vuole acquistare un camper da uno zingaro che parla strano. Tre neri disorientati e goffi che tentano di rapinare il peggior criminale della città, assassini con cicatrici in vista e scommesse clandestine. Anche se muore qualcuno l'evento rientra legittimamente nell'assurdità della dinamica, un altro pezzo dello scenario, altri particolari ridicoli da aggiungere all'elenco.
Ritmo e dinamismo. Tutto è esagerato, come le dimensioni del diamante o del camper della mamma di Mickey (Brad Pitt). I tempi si dilatano, la sfortuna si muove come un boomerang.

 To snatch significa "afferrare, strappare". Lo strappo cui allude il titolo italiano è onomatopeico dell'andatura ritmata del film. Guy Ritchie ripropone uno schema che già aveva funzionato con il precedente Lock&Stock (1998), comprendendo l'ambientazione londinese quanto i ritmi da videoclip. Tuttavia non annoia la sensazione di "già visto" che accompagna le scene. Libero sfogo al grottesco, dunque, che si ripete negli stilemi ma non smette di divertire. E se vi piacciono le volgarità ben dialogate, è il film che fa per voi.

RICETTA
Al dispendio di energie impiegate per seguire un film tanto intricato e adrenalinico, rispondo con un piatto semplice e leggero.
SEPPIE GRIGLIATE CON VELLUTATA DI ZUCCA 
200g di polpa di zucca
1 scalogno
4 seppie
olio
sale q.b.
pepe, un pizzico
noce moscata
(panna da cucina facoltativa)
In poco olio soffriggete lo scalogno ed aggiungete la polpa di zucca tagliata a dadini. Lasciate rosolare pochi minuti ed aggiungete dell'acqua. Coprite e lasciate cuocere. Aggiustate di sale. Riducete in crema il composto con un frullatore ad immersione. Se risulterà troppo acquoso, lasciate cuocere qualche altro minuto. Aggiungete un pizzico di noce moscata e, se volete, della panna da cucina. A parte, su una piastra ben calda, grigliate le seppie precedentemente pulite. A fine cottura versate nei piatti 3 o 4 cucchiai di crema sulla quale adagerete le seppie per servire.

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