Alberto (Claudio Bisio) lavora per le poste in bassa Brianza e sogna il trasferimento a Milano. Avendo fallito ogni tentativo di ottenere il lavoro, tenta un'ultima carta fingendosi disabile. Scoperto da un commissario d'ufficio, viene trasferito in Campania per punizione.
Remake del fortunato Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis, D. Boon, 2007), Benvenuti al Sud è una piacevole commedia che, rispetto all'originale francese, mantiene pressochè intatta la sceneggiatura, arricchendola di qualche piccola licenza cabarettistica in linea con il talento dei due attori protagonisti, Claudio Bisio e Alessandro Siani.
E' una commedia fondata sullo stereotipo e determinata a scardinarlo. E ci si sorprende di come la situazione appaia specularmente rovesciata rispetto alla Francia; il temibile, freddo, incomprensibile Nord- Pas de Calais, si ritrova nel Sud afoso, malavitoso, sfaccendato e chiassoso.
Ma è soprattutto una commedia che lascia deliberatamente intatta l'originale scrittura di Dany Boon (presente in un piccolo cameo all'ufficio postale di Castellabate) per sorridere del conflitto ideologico che l'Italia da sempre si porta dietro ed affermare bonariamente che, Italia o Francia che sia, alla fine, tutto il mondo è paese.
RICETTA.
Tra gli stereotipi più influenti del film, una buona parte è giocata dai cibi. Bisio appartiene ad una sorta di setta votata alla venerazione del Gorgonzola, Siani fa colazione con zabaione e sanguinaccio... Si sa che il Belpaese è costellato di stemmi gastronomici e che il nazionalismo Italiano si risolve solo nelle dispute calcistiche e culinarie (sovente con i nostri vicini d'Oltralpe), per cui la ricetta che propongo sarà proprio una pietanza citata dal film, una pietanza "del Sud".
Remake del fortunato Giù al Nord (Bienvenue chez les Ch'tis, D. Boon, 2007), Benvenuti al Sud è una piacevole commedia che, rispetto all'originale francese, mantiene pressochè intatta la sceneggiatura, arricchendola di qualche piccola licenza cabarettistica in linea con il talento dei due attori protagonisti, Claudio Bisio e Alessandro Siani.
E' una commedia fondata sullo stereotipo e determinata a scardinarlo. E ci si sorprende di come la situazione appaia specularmente rovesciata rispetto alla Francia; il temibile, freddo, incomprensibile Nord- Pas de Calais, si ritrova nel Sud afoso, malavitoso, sfaccendato e chiassoso.
Ma è soprattutto una commedia che lascia deliberatamente intatta l'originale scrittura di Dany Boon (presente in un piccolo cameo all'ufficio postale di Castellabate) per sorridere del conflitto ideologico che l'Italia da sempre si porta dietro ed affermare bonariamente che, Italia o Francia che sia, alla fine, tutto il mondo è paese.
RICETTA.
Tra gli stereotipi più influenti del film, una buona parte è giocata dai cibi. Bisio appartiene ad una sorta di setta votata alla venerazione del Gorgonzola, Siani fa colazione con zabaione e sanguinaccio... Si sa che il Belpaese è costellato di stemmi gastronomici e che il nazionalismo Italiano si risolve solo nelle dispute calcistiche e culinarie (sovente con i nostri vicini d'Oltralpe), per cui la ricetta che propongo sarà proprio una pietanza citata dal film, una pietanza "del Sud".
FRITTELLE DI NEONATA O CICINIELLI
500g di neonata
farina 00
formaggio pecorino grattugiato
latte
2-3 uova
prezzemolo
sale
pepe
olio per fritture
500g di neonata
farina 00
formaggio pecorino grattugiato
latte
2-3 uova
prezzemolo
sale
pepe
olio per fritture
In una ciotola sbattete le uova ed aggiungete sale q.b., pepe ed, in ultimo, il pecorino (la quantità varia in base ai gusti, per un sapore delicato si consigliano 3-4 cucchiai, oppure potete sostituire il parmiggiano al pecorino e concedervi qualche cucchiaio in più). Aggiungete a piccole dosi la farina setacciata alternandola al latte, così che potrete valutare passo passo la consistenza e la quantità dell'impasto. Appena il tutto avrà raggiunto una consistenza fluida ma non liquida, aggiungete il prezzemolo tritato e la neonata. In una padella antiaderente scaldate l'olio e, quando sarà ben caldo, con un cucchiaio versate delle piccole dosi di pastella ottenendo, così, delle frittelle. Fate attenzione a disporle sufficientemente distanti tra loro. Rigiratele nell'olio e, appena saranno cotte, mettetele ad asciugare su carta assorbente. Servite calde.
-Ci sono diverse varianti per questa ricetta. Io le ho sempre cucinate così ma, se preferite un impasto più soffice e spugnoso, potrete aggiungere una bustina di lievito chimico in polvere. Meglio ancora se sostituite al latte un pò di birra fredda. Risulteranno più leggere che con il lievito ma parimenti soffici, gustose e, soprattutto, un pò meno caloriche.
-Ci sono diverse varianti per questa ricetta. Io le ho sempre cucinate così ma, se preferite un impasto più soffice e spugnoso, potrete aggiungere una bustina di lievito chimico in polvere. Meglio ancora se sostituite al latte un pò di birra fredda. Risulteranno più leggere che con il lievito ma parimenti soffici, gustose e, soprattutto, un pò meno caloriche.
Sono stato ieri a vedere il film con i miei in visita romana e ci siamo scompisciati dalle risate ( o per lo meno tutta la prima parte ), ricche di battute degne di un cabarettista come Bisio & C. Peccato che il film sia una "copia" di questo film francese che ancora non ho visto, molti addirittura affermano che le battute siano le stesse (io non sapevo nemmeno della sua esistenza) !
RispondiEliminaTutto sommato ho passato dei bei 100 min!
Oddio la ricetta me gusta e la farò...poi ti dico :)
Non per forza il fatto di essere una "copia" deve essere giudicato come deprecabile. Al di là dei requisiti stilistici del film (molto semplice, lineare, piacevole ma non eccelso) la dote è quella di aver portato in Italia un messaggio che, se in Francia è caricaturalmente presente, qui è drammatico. E lo fa in modo divertente (come tu stesso dici) da poter arrivare a tutti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la ricetta, magari la facciamo insieme martedi, o appena torno da Paris.
Grazie del commento :-)